Delta 3 Edizioni 2024
Postfazione di Emanuela Sica


Dalla postfazione:

Non tragga in inganno il titolo, l’espressione ipotermia non rappresenta (completamente) quella condizione medica grave caratterizzata da una temperatura corporea anormalmente bassa, che può mettere a rischio la vita di un individuo.
[…] L’autrice si muove lungo l’asse dell’anima e delle sue catarsi, lungo il perimetro stretto eppure largo delle emozioni che sanno vincere, emergere, affondare nelle profondità della coscienza, dove l’umano diventa irreale e sogno, dove quest’ultimo si tramuta in passo di lontananza e di vicinanza insieme perché per quanto si ami, per quanto si provi a rimanere legati, qualcosa si rompe, ci corrompe e poi se s’aggiusta non è più come prima.
[…] Emergono dall’afflato espressivo di Raffaella Rossi cinque capitoli di condizioni che ben potrebbero essere squisitamente fisiche ma che attaccano, senza dubbio, anche l’essenza intangibile dello spirito: vertigini, brividi, fame, debolezza, calore.
A ognuna si accompagna una pagina strappata, a righe, scritta a mano. Non una scelta casuale, ma l’esatta dimensione dell’abitato interiore di una donna che fa della magia emozionale nutrimento per l’attimo che scorre lungo le lancette, ma anche riserva silenziosa e vitale per il domani.
[…] È una scrittura sinuosa, senza eccedere negli orpelli, immediata, fluida nel circostanziare le immediate cadute e risalite dalla crina di un crepuscolo che appare e scompare, senza sosta: come nel girare intorno a una rotonda e trovarsi sempre al punto di partenza.
Quello che l’anima lega alle parole non ha traslazioni di sorta. È ciò che intimamente si muove nel petto a definire le pause, i colpi ben assestati di immagini che rendono, subito, percettiva la vita che abita e disabita l’autrice. È una vertigine a definire paesaggi interiori. Come un riccio che inanella nelle dita bianche e lascia correre l’ansia lungo altri luoghi, una liberazione per chi pensa e ripensa e si sofferma sui perché della vita.
[…] E così il cielo promette di esserci mentre Dio si palesa ogni tanto, non sempre, ma c’è anche in una melodia che suona sulle corde di una chitarra. In quel mondo fatto di pane e magia, ma anche del suo contrario, di carestia d’incanto, l’autrice […] fila e sfila la sua esistenza nei miraggi del domani, nel plenilunio (a tratti inconsapevolmente soleggiato) del presente, mentre danza nei ricordi per tenersi stretta la sua capacità di sognare ancora.

Emanuela Sica

ph Raffaella Rossi (particolare, bianco e nero)


*

Da: Ipotermia (Delta 3 Edizioni 2024):

Dio si è imbrigliato nei tuoi capelli
per pettinarti il dolore al petto
e passa luce e odore di lavanda
tra il suo indice e l’anulare
mentre il mosso dell’ultima ciocca
profuma l’aria.

*

Gli hanno fatto così male
da diventare tutto rosso
e avrà pianto così tanto
da riempire distese di terre vuote.

Lasciate che pianga
lasciate che si svuoti per colmare.

(papaveri)

*

Settembre fammi autunno:
terra umida
che non scivoli tra le mani.

Fammi sempre autunno
anche tu Signore

mettimi al riparo
che io possa sopportare l’inverno
senza gli occhi suoi.

ph Raffaella Rossi (particolare, bianco e nero)

*

C’è una speranza sparsa
dentro la luce attonita
delle sei del mattino.
Non mi chiami più
forse non hai mai chiamato
e io smetto di esistere.
Se ascoltassi il mio freddo mischiato al tuo
con i pochi cenci che mi restano addosso
sentiresti molto più freddo di me.

Ma la vita è questa ora?
Un caldo sintetico
dentro un freddo spietato
senza sapere il perché.

*

Qui è tutto uno sbriciolarsi di biscotti
di fazzoletti sminuzzati
di pane inzuppato senza latte.
Adesso che si vive di solo pane
in questa carestia di parole
tutto si fa piccolo
anche la fame.

*

Anche le case abbandonate
e senza civico
hanno una storia da raccontare.
Spesso non hanno voce
forse non hanno cancelli aperti
ma sulle crepe dei muri
c’è il muschio nelle zone umide
qualche erba ignota
e fiori selvatici
sulle porte consumate,
l’edera intrecciata tra le inferriate.

La fine non è nell’abbandono
la fine sta negli occhi
che non sanno più guardare.

Ph Raffaella Rossi

*

Se ne sta ore intere
a fissare quella bellezza
che fa tremare ancora le pupille.
Il suo calore di madre
oltrepassa il marmo
perché l’amore
è più forte della morte.

*

Sai di neve
con quell’innocenza bianca
non sai mai dove cadere
ma ti posi sicura sul cuore della terra
tra la briciola del pettirosso
e la molletta con gli stracci della cucina.

*

Sei la parola misericordiosa
che si scioglie sotto al mio palato
quando la mia anima è povera
e non esiste altra consolazione.
Proteggi la luce viva
nel mio tabernacolo
quando tutto intorno si fa liquido
e nessun inchino è forte
quanto il tuo olio sulla mia fiamma.

*

Raffaella Rossi nasce ad Avellino nel 1983. Insegnante, ha sempre avuto una forte passione per la scrittura e la poesia. Dal 2007 si occupa anche di poesia visiva. Tra le sue opere si ricorda Epidermide rara (Edizioni Eretica 2023) e la presente Ipotermia, per Delta 3 Edizioni. Le sue poesie sono presenti nei principali blog e riviste di poesie italiane