L’insidia che risiede quieta
nell’esca della sua voce
con la resina viscosa di parole
è il cappio per la preda inseguita,
agguato di tagliola,
dubbio di salvezza e speranza di cattura,
che nel tempo riaffiora inerte
sulle scene a losanghe di paesaggio
nella veste sonora
dei temporali e di vie dismesse
da altre voci, nella luce di spiragli
chiusi e dischiusi fra le porte


Joan Miró, Risveglio all’alba (Costellazioni), 1941, New York, Collezione privata (particolare)


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Questo presente con il suo sapere
già un velo latente
trama sui prossimi reperti
tenuti in serbo per gli scavi,
quando alla luce dei nonnulla
visiteremo tumuli, necropoli intere
apriremo i vasi istoriati dei profumi
per l’archivistica documentale


Joan Miro, Dipinto murale, 1953, New York, Solomon, R. Guggenheim Museum


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Il silenzio e i latrati della notte
fanno ordine tra i confini,
riducono gli spazi dilatati del giorno
con movenze lente di passi felini
lungo il cammino che recide
i corpi delle prede,
così l’impossibile è compiuto,
materia viva al suo destino
con il senso delle proporzioni,
oltre il raggio razionale
dello sguardo arreso
al tempo rivelato dalla storia


Joan Miró, Il Sole rosso mangiucchia il ragno, 1948, New York, Collezione privata


*

La ragioneria di visi
di nomi ombra nel tempo
sono il consuntivo di miseri ricavi
dissipati in elemosine fatali
fra grovigli di ragioni
di pesi e resistenze,
nei gesti miracolati
scampati al saccheggio dei roveti
sono illesi ex voto, pale d’altare
lucidi d’incanti, febbri di paure
rari e felici, vivi nella memoria


Joan Miró, Rondine — amore (studio per arazzo), 1934, New York, The Museum of Modern Art


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Per il fumo di amnesie
il perso chissà dove
che vive solo nel barlume
in un’aria di misti olfatti,
dopo aver letto lo stesso libro
di storie scritte e riscritte
nello stile asciutto che preannuncia
il nostro debutto nell’oblio
il riassunto, l’essenziale
spolpato tutto, ridotto all’osso
un salto della pagina accidentale

*


Alessandro Franci è nato nel 1954 a Firenze, dove si è laureato in architettura. Con le Edizioni Gazebo libri ha pubblicato: I segni terreni (1984), Senza luogo (1985), Delitti marginali (1994), La pena uguale (2009). Con LaRecherche, gli e-book: La Luna è nuova poesie 1980-86 (2012), Sbagliando strada (2017). Nel 2013 ha pubblicato per Gingko edizioni il romanzo Il mese della Luna e nel 2020 per Società Editrice Fiorentina La fragilità dei pesi (prefazione di Caterina Verbaro) – finalista al premio PontedilegnoPoesia 2021. Nel 1984 è stato tra i fondatori di “Ottovolante – circuito di produzione di poesia”. Ha pubblicato su varie riviste ed è presente in alcune antologie. Dal 1983 al 1993 è stato redattore della rivista “Salvo imprevisti” e dal 1993 a oggi de “L’area di Broca”. Per Vydia editore ha pubblicato nel 2022 La lingua convenuta (prefazione di Alessandro Fo, premio Gianmario Lucini 2021-2022)


La foto di copertina è tratta da Alessandro Franci, La luna è nuova, larecherche.it