La legge del Signore, luce e gioia per l’uomo
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Salmo 19 (18) traduzione CEI 2008
La legge del Signore, luce e gioia per l’uomo
1 Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.
2 I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
3 Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
4 Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
5 per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.
Là pose una tenda per il sole
6 che esce come sposo dalla stanza nuziale:
esulta come un prode che percorre la via.
7 Sorge da un estremo del cielo
e la sua orbita raggiunge l’altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.
8 La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.
9 I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.
10 Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti,
11 più preziosi dell’oro,
di molto oro fino,
più dolci del miele
e di un favo stillante.
12 Anche il tuo servo ne è illuminato,
per chi li osserva è grande il profitto.
13 Le inavvertenze, chi le discerne?
Assolvimi dai peccati nascosti.
14 Anche dall’orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro da grave peccato.
15 Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.
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Salmo 19 (18) traduzione di Davide Brullo
Al mastro coreuta
inno di Davide
Sui cieli è incisa la gloria di Dio
l’impasto delle sue mani
è l’epopea delle nubi stellari
giorno distilla al giorno la parola
notte a notte bisbiglia sapienza
parole – proverbi
nulla è muto
accordo che convoglia la terra intera
ai limiti del mondo rimbomba la parola
là dov’è salda la tenda del sole
sposo che sorge dalla stanza nuziale
eroe che grida infilando la sua via
da un cenno dei cieli all’altro
è il suo cerchio – da nulla a nulla
niente è ignoto al suo raggio
la legge di Yhwh è inossidabile
rifiata l’anima
il fatto di Yhwh è verità
instilla sapienza nello spoglio
l’editto di Yhwh è certezza
fa tintinnare il cuore
il comando di Yhwh è puro
rende raggi gli occhi
scintilla l’oracolo di Yhwh
conficcato nell’eterno
confitti i giudizi di Yhwh
in cui tutto è giustizia
li amo più dell’oro
dell’oro scrostato
dolci più del miele
grappoli di favi che gocciano
il tuo schiavo li memorizza
è nel custodirli il suo ruolo
chi distingue il male?
dal nascosto custodiscimi
corazza il tuo schiavo dalla colpa
che non mi conquisti
raschiato e depurato dall’enorme male
sono per te tutte le parole della mia bocca
i mormorii del cuore ti sacrifico
Yhwh mia pietra mio salvatore
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Salmo 19 (18) traduzione di David Maria Turoldo
Narrano i cieli
Ora sappiamo perché tante stelle
e sappiamo perché tanti fiori:
siamo noi la coscienza del loro splendere,
noi la coscienza del loro fiorire;
ed è la tua legge la fonte di ogni esistere,
la ragione del nostro pensare ed agire.
2 Narrano i cieli la gloria di Dio,
il firmamento annunzia le opere
3 delle sue mani, il messaggio tramanda
il giorno al giorno, la notte alla notte.
4 Non è linguaggio d’accenti usati,
non sono voci che orecchio ascolta:
5 sono armonie che riempion la terra,
sonanti fino ai confini del mondo.
6 Là per il sole Dio pose una tenda:
esce da là quale sposo dal talamo
e di letizia inonda il creato,
come un eroe percorre il suo corso !
7 Da un estremo del cielo egli sorge,
all’altro estremo vi chiude il suo arco,
nulla mai sfugge ai suoi raggi di fuoco;
8 tutta perfetta è la Legge di Dio!
È l’altro sole che guida e ristora,
testimonianza verace di Dio
che di ogni giusto irradia la mente,
9 luce e splendore all’occhio del santo.
10 Pura, immutabile, eterna Parola!
Di Dio i detti son tutti fedeli,
11 e più preziosi dell’oro più fino,
molto più dolci del miele stillante.
12 Anche il tuo servo ne è illuminato:
grande è il bene per chi li osserva!
13 Ma come scorgere le inavvertenze?
Pure da colpe ignote tu salvami.
14 E anche da orgogli proteggi il tuo servo:
che mai prevalgano sopra di me:
solo allora sarò uomo libero,
integro e puro dal grande peccato.
15 Care ti siano queste parole
che la mia bocca ti canta, Signore:
dei tuoi pensieri risuoni il mio cuore,
mio redentore, mia rupe, Signore.
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L’immagine è: Basilica di San Marco, Cupola dell’Ascensione, mosaico del XII secolo