All’insegna del pesce d’oro, Vanni Scheiwiller 1988
Prefazione di Angelo Comini
È TEMPO, AMICO
Certo per me, amico, è tempo
di appendere la cetra
in contemplazione
e silenzio:
Il cielo è troppo alto
e vasto
perché risuoni di questi
solitari sospiri.
Tempo è di unire le voci,
di fonderle insieme
e lasciare che la grazia canti
e ci salvi la Bellezza,
Come un tempo cantavano le foreste
tra salmo e salmo
dai maestosi cori
e il brillio delle vetrate
e le absidi in fiamme.
E i fumi battevano le mani
al Suo apparire dalle cupole
lungo i raggi obliqui della sera;
e angeli volavano sulle case
e per le campagne, e i deserti
riprendevano a fiorire.
Oppure si udiva tra le pause
scricchiolare la luce nell’orto, quando
pareva che un usignolo cantasse
“Filii et Filiae”, a Pasqua.
*
SOLO “OCCHIO”
E mai uno che sappia quale
nome più gli convenga:
baluginosa Presenza che acceca
come i raggi schiantati del sole
a mezzodì
sulle rocce salate
del mare morto.
O come un punto nero quando
impotente assisti alla pagina
che si fonde in danza di segni
e solo, appunto, quel punto
nero emerge, punta
di lancia a ferirti
le pupille.
Ora indistinto per troppa
chiarezza, ora quale
in nebbia di luce ombra
immobile, e tu pure
immobile, di stupore:
non una immagine mai.
Solo “occhio”, ricorda,
che ti guardava
dalla volta della chiesa
fin dall’infanzia, e poi
dall’architrave della cella,
dal punto più alto
del cielo
nella notte buia.
Né ragioni di fuga persuadono,
“perché anche laggiù Tu sei”.
*
APPENA UNO PENSI
Di falso in falso andiamo
appena uno pensi: ecco,
questo sei tu, Signore.
Nessuna definizione tu sei,
lucidità è nostra illusione:
questo predicarti, quando tu
ci frani nelle mani
come nuvola.
E non sarà soluzione
neppure la morte:
la soluzione è qui,
il silenzio
*
IL DRAMMA È ANCHE TUO
E ancora: questa
particola del nostro esistere
che mai può giungere ad essere
E tu sempre dentro la tua
divina solitudine, Tu
condannato
a solamente essere:
Tu
e il caos
e la morte
e il Nulla
Non è contro di te
la delusione:
il dramma è anche tuo,
o misterioso Amore.
*
DIRE DI PIÙ…
O Innominabile,
pur dopo
le furiose e dolci e ostinate
fatiche dei poeti
a inseguire
ora il frinire
d’un’ala
invisibile, ora
gli scrosci d’uragano
del salmo
finiti pur essi
nell’infinito
silenzio:
appena, alla fine, il Tu
inevitabile, – ho scritto!
Dire di più
è colpa.
*
IN RICORDO DI PESSOA
Anche le cose sono parole,
scrigni di sillabe divine: parole
“dimora dell’Essere”, e voi
gli scribi del mistero, o poeti.
Un solo verso – perla
rara che le cose in recessi
impervi racchiude
geloso –, un solo verso,
fessura sull’infinito come
il costato aperto di Cristo –, anche
un solo verso può fare
“più grande l’universo”.
*
È VERO INVECE
I
Non è vero che Dio è
la Lucidità.
È vero invece che ti appare
appena Occhio che avverti,
e di spalla
E lo senti incombere muto,
d’un silenzio che ti assorda:
frastuono d’acque
immense.
II
Divina è la confusione degli elementi
l’attrazione dei pianeti e di ogni vita,
e il peso di gravità delle cose
e questa coesione della pietra…
III
Dio, Unità e Divisione insieme:
penso che la stessa
morte a nulla
approderà
*
MA DEL CANTO DEI CORPI ALMENO…
VIII
Lui: “Il tuo collo è come una torre d’avorio…
Quando tu sei eretta sei simile a una palma”.
Ma del canto del corpo almeno,
della danza dei corpi in mezzo
alle vigne, Signore,
mi sia dato di renderti
particolari
castissime grazie:
cattedrale delle feste
sono le nozze, il corpo
reggia dell’amore.
*
OLTRE LE ROSSE FERITE
III
Affanno di sorta mai ti aggredisca
quando il fare e il non-fare si eguagliano,
e vivere si intreccia al morire:
L’Infinito fluisce nel finito,
e sopra il mare del Nulla
galleggiano le cose.
E il crocifisso alla fiamma appare e dispare.
*
David Maria Turoldo, al secolo Giuseppe Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992), è stato un presbitero, teologo, filosofo, scrittore, poeya e antifascista italiano, membro dell’ordine dei Servi di Maria. È stato, oltre che poeta, figura profetica in ambito ecclesiale e civile, resistente sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale e religioso, di ispirazione conciliare. È ritenuto da alcuni uno dei più rappresentativi esponenti di un cambiamento del cattolicesimo nella seconda metà del ‘900.
In poesia ha pubblicato: Io non ho mani, Milano, Bompiani 1948; Udii una voce, saggio introduttivo di Giuseppe Ungaretti, Collana Lo Specchio, Arnoldo Mondadori Editore 1952; Gli occhi miei lo vedranno, Collana Lo Specchio, Arnoldo Mondadori Editore 1955; Se tu non riappari. 1950-1961, Arnoldo Mondadori Editore 1963; Poesie, Collezione Poesia n. 23, Neri Pozza 1971; Il sesto angelo. Poesie scelte – prima e dopo il 1968, Introduzione di Angelo Romanò, Collana Oscar poesia, Mondadori 1976; Fine dell’uomo?, Milano, Scheiwiller 1976; Lo scandalo della speranza, Benvenuto Editore 1978; G.E.I. 1984; Nel segno del Tau, Vanni Scheiwiller 1988; Laudario alla Vergine, Edizioni Dehoniane 1980; O sensi miei… : Poesie 1948-1988, Note introduttive di Andrea Zanzotto e Luciano Erba, Postfazione di Giorgio Luzzi, Collana Scala italiani, Rizzoli 1990; Canti ultimi, Collezione di poesia, Garzanti 1991; Mie notti con Qohelet, Postfazione di Gianfranco Ravasi, Collezione di poesia, Garzanti 1992; Poesie sul sagrato, con tre note Luciano Erba, Giannino Piana e Roberto Cicala, incisioni di Mauro Maulini, Interlinea 1993; Ultime poesie (1991-1992), Garzanti 1999; Nel lucido buio. Ultimi versi e prose liriche, a cura di G. Luzzi, Collana La Scala, BUR 2002.
Le traduzioni poetiche: I Salmi, Dehoniane 1973; «Lungo i fiumi..» I Salmi, versione riveduta con Gianfranco Ravasi, Edizioni Paoline 1987, VI ed. 1992; Salmi e cantici. Nuova edizione riveduta della versione metrica per il canto di David Maria Turoldo, Servitium 2015; Il Salterio corale. Salmi, inni e cantici della Liturgia delle ore, Dehoniane1976; Salmi e cantici, Servitium 2015.
In saggistica: Non hanno più vino, Arnoldo Mondadori Editore 1957; Queriniana 1979; Tempo dello spirito, Prefazione di Alessandro Pronzato, Gribaudi 1966; Alla porta del bene e del male 1978; Nuovo tempo dello Spirito, Queriniana 1979; Bibbia storia dell’uomo, Fabbri Editori 1980; Perché a te Antonio?, illustrazioni di Claudio Pastro, Edizioni Messaggero 1981; Amare, Edizioni Paoline 1982; Il diavolo sul pinnacolo, Collezione Il pozzo, Edizioni Paoline 1988; Il dramma è Dio. Il divino, la fede, la poesia, Collana Osservatorio italiano, Rizzoli 1992; La parabola di Giobbe. «L’inevitabile mia storia…», A cura di Abramo Levi, Quaderni di ricerca, Liscate, CENS 1992; Sul monte la morte, Servitium 1992; La morte ha paura, Servitium 1994; Via crucis. Cammino verso la vita, Servitium 1995; Salmodia della speranza, IPL 1995; Lettere dalla Casa di Emmaus, Servitium 1996; nuova ed., 2016; La parabola di Giobbe, Servitium 1996; Santa Maria, con Giovanni Vannucci, Servitium 1996; nuova ed. 2013; Pregare. «Forse il discorso più urgente», Servitium 1997, 2001; nuova ed. ampliata, Mondadori 2004; Servitium 2010, 2020; Chiamati ad essere, Servitium 1997; Profezia della povertà, presentazione di Raniero La Valle, a cura di E. D’Agostini, Servitium 1998; Colloqui con papa Giovanni. Riflessioni in margine a «Il giornale dell’anima», Introduzione e note di Loris F. Capovilla, Servitium 1998; Mia Chiesa. Una terra sola, Servitium 1998; Parole per vivere, con Andrea Zanzotto, Casagrande 2000; Come i primi trovadori, Servitium 2005; Colloqui con Papa Giovanni, Servitium 2000; nuova ed., 2012; Il sapore del pane, Prefazione di Gianfranco Ravasi, Collezione Il pozzo n. 27, Edizioni Paoline 2002; Profezia della povertà, Servitium 2002; nuova ed., 2012; Chiamati ad essere, Servitium 2002; È Natale, Servitium 2002; Mio amico don Milani, Servitium 2003; Anche Dio è infelice, Edizioni Paoline 2013; I giorni del rischio, Servitium, 2013; Padre del mondo, Servitium 2014; Educare alla libertà umana e cristiana, a cura di M. C. Bartolomei, La Scuola 2014; Povero Sant’Antonio, Il Messaggero 2016; Luminoso vuoto. Ultimi scritti, Servitium 2016.
In narrativa: Mia infanzia d’oro, a cura di Vanni Scheiwiller, Scheiwiller 1991, 1992; Servitium, 2012; “…e poi la morte dell’ultimo teologo”, Gribaudi 1969.
Sceneggiature per film: Gli ultimi, Regia di Vito Pandolfi, soggetto di David Maria Turoldo, sceneggiatura di Vito Pandolfi e David Maria Turoldo, 1962; per il teatro: La terra non sarà distrutta, Garzanti, 1951; La passione di San Lorenzo, Dramma cristiano in due tempi, Prefazione di Mario Gozzini, Morcelliana 1961; Teatro, A cura di E. Bertazzoni, Servitium 1999.
Epistolari: David M. Turoldo-Loris Capovilla, Nel solco di Papa Giovanni. Lettere inedite, a cura di Marco Roncalli e Antonio Donadio, Appendici di Gianfranco Ravasi e Bruno Forte, Servitium 2017.