PeQuod 2024

collana portosepolto, diretta da Luca Pizzolitto e Massimiliano Bardotti
volume a cura di Luca Pizzolitto


Onore al bianco del foglio
al silenzio che lo colma
a quest’orlo che taglia.
Onore alla parola da scrivere
al senso che nasconde
al suo apparire viva.
Onore al tuo esitare, al non sapere se dirla
al traboccare dai margini la voglia
di farla nascere, di scriverla.
Amore è scriverla col bianco
inchiostro che la dice e insieme la cancella
che la nasconde a tutti per salvarla
lasciando bianco il foglio
rendendo impossibile trovarla.

fotografia di Werner Bischof

*

C’era una volta un’anima, la tua
che ti cercava dopo l’abbandono
che ritornava sui luoghi dell’amore
non riconoscendo più volti e parole

che riascoltava perplessa una canzone
non ricordando chi la cantava e dove
che si chiedeva ci fosse una ragione
per la fine dei corpi e delle cose.

*

Per poche ore all’anno stiamo insieme
il mare e il vento ogni volta ti portano
e riprendono; figlio che sa trovare casa
sopra un albero, che ha imparato
(e m’insegna) ad essere migliore
– hai con te sempre le cose che servono
e le parole che bastano per vivere
                             sotto il cielo dell’isola.

fotografia di Werner Bischof

*

La poesia ti sveglia scuotendoti, certe mattine
vuole vederti lottare col verso come la sera prima.
T’ha in pugno da quando ti diede le chiavi
di un regno senza porte da aprire.

Anche a Karlštejn era aperto il castello
e quel verso, che ti sembrava sublime
fu polvere, all’alba.

*

Si ritornasse a discutere degli angeli
agli amanuensi che copiano instancabili
alle giaculatorie senza vanti
alla vera attesa della fine,
si ritornasse ai lunghi viaggi in carovana
ai voti per salvare i moribondi
alle povere vite di trent’anni…
forse saremmo perdonati e salvi.

fotografia di Werner Bischof


*

Se non sento e non vedo
se ritorno e rimango

se ti cerco e non trovo
o soltanto ti penso

se non conto quei giorni
o li conto e li temo

se ti aspetto da tanto
è perché io Ti credo.

fotografia di Werner Bischof


*

Chiediamo perdono senza ragione
forse perché affiorano a sera
rimorsi confusi, lontani.

Sentiamo una colpa vaga
ma non ricordiamo niente.

A volte, all’improvviso
piangiamo come bambini
– come chi è innocente.

*

Antonio Fiori è nato a Sassari nel 1955. Nel 2004 è tra i sette poeti vincitori per la silloge inedita al Premio Montale Europa e nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento “Per una vita in poesia” al Premio Lorenzo Montano. Ha pubblicato: Sotto mentite spoglie (Manni 2003), La quotidiana dose (Lietocolle 2006), Trattare la resa (Lietocolle 2009), In merceria (Carlo Delfino 2012), Nel verso ancora da scrivere (Manni 2018), I Poeti del sogno. Piccola antologia (Inschibboleth 2020), Vita di un altro (Inschibboleth 2023). Suoi testi sono apparsi su «L’immaginazione» e «Gradiva». Tra il 2005 e il 2010 è stato redattore nei blog letterari «Via delle belle donne» e «Oboe sommerso». Dal 2015 al 2019 ha collaborato come recensore al mensile «Poesia». È redattore nelle riviste on line «Avamposto» e «Atelier». Collabora inoltre con «Menabò», quadrimestrale internazionale di cultura poetica e letteraria.