Gattomerlino 2023, postfazione di Isabella Bignozzi
“Deviens une fleur” traduzione e cura di Irène Dubœuf
Éditions du cygne, Paris 2024
Dalla postfazione:
È bene porsi nel silenzio prima di avvicinare la poesia di Luigi Carotenuto. Perché i suoi versi sono esili, il sottile che sussurra l’essenziale. Smisurate ampiezze s’acuiscono sul foglio in puntualità capillari: il suo dire va accolto rimanendo immobili, in divaricata attenzione.
[…] Colpisce, in Carotenuto, la scelta reiterata e felicissima di parole tenui, silenziose, che non affermano ma tendono a disciogliere nell’enigma e con esso collimare: un dire tacendo, uno spostare stando immobili, un muoversi nel restare.
[…] Delicato sillabare, lontano da posture aforistiche o sapienziali, piuttosto epigrafiche: la filosofia poetica dei presocratici, la lucente saggezza delle Upanishad, lo stupore rapidissimo dello zen; la sprezzatura del Nazareno, che tutto fa saldo: ogni cosa rovesciando, in fedele partenza.
Versi mossi da fugaci estasi d’intuizione, per quieti lampi. Un erbario di nude epifanie che l’autore condivide con lo stile dei contemplativi, affilato di tenerezza: il sorriso accennato di chi vede, per un istante, il punto immobile e limpido oltre la coltre.
[…] Cammino sull’asse dell’armonia, continuo bilanciamento degli opposti, Farsi fiori è un’opera pervasa di percezioni subitanee ma salde in chiarezza, riportate con agilità ritmica, e casto fulgore: l’indagine del reale che dalla ragione non prescinde, ma ne fa una piattaforma elevata, da cui è più slanciata l’intuizione, più intensa e definitiva l’immagine. Con docile pacatezza, nella più alta impresa: eternamente tentare coerenza nel bene, e visitare ciò che riluce, restituendolo in trasparenza.
Essere come l’acqua, diceva Simone Weil, in cui ogni cosa da sola si pesa.
Isabella Bignozzi
*
Extrait de la préface de Irène Dubœuf :
Dans la sérénité du recueillement et la grâce du détachement, Luigi Carotenuto distille ses vers avec sobriété, simplicité et délicatesse, et si les aphorismes et l’emploi de l’impératif sont évocateurs de préceptes, Deviens une fleur semble davantage une confidence formulée à mi-voix, un “bruissement d’ailes” – qui n’est pas sans rappeler l’effet papillon de la théorie du Chaos – la transmission d’une conscientisation qui, exprimée par la poésie, devient une communion d’âme à âme dans laquelle se révèle l’énergie créatrice de la parole.
Car ce livre est un livre à penser. Ce n’est qu’ensuite qu’on peut le lire, qu’on peut saisir la quintessence de cette poésie intemporelle d’une concision extrême dont le vocabulaire symbolique de la fleur, que l’on retrouve tout au long du recueil, suggère autant la beauté éphémère que la métamorphose, l’épanouissement et l’éveil (le Sahasrâra, lotus au mille pétales5). D’autres symboles jalonnent le texte: le carré, le cercle, les couleurs… tous pouvant être interprétés de diverses manières car c’est à chacun de trouver son propre cheminement. Si la numérologie n’est pas indispensable à la compréhension des textes, elle n’en éclaire pas moins les trois parties dont le nombre respectif de poèmes symbolise successivement la dualisme, l’unité et l’union.
[…] Deviens une fleur est à l’image de la méditation : un détachement apparent que l’on se gardera d’assimiler à une absence d’émotion : celle-ci, maîtrisée, prend ici le nom d’émerveillement. La douceur lumineuse et la discrète sensualité qui en émanent induisent un calme et une gratitude qui donnent envie d’adresser à l’auteur ces mots d’Arthur Rimbaud : “Le monde a soif d’amour, tu viendras l’apaiser”.
Irène Dubœuf
*
Osserva come i gatti
osservano gli uccelli.
Observe, comme les chats
observent les oiseaux.
*
Prendi a petali
la mente rumorosa.
Effleure ainsi que des pétales
les tumultes de l’esprit.
*
La fermezza dell’albero
non è messa in dubbio
dalle sue foglie.
La solidité de l’arbre
n’est pas remise en question
par ses feuilles.
*
Il compito del cielo
ti abita.
Tu es habité
par le devoir du ciel.
*
la cancellazione è pennellata di artista.
stare nel bianco dono immacolato.
l’effacement est un coup de pinceau d’artiste.
rester dans le don immaculé du blanc.
*
dire eterno è già un sussurro d’ali
dire éternel est déjà un bruissement d’ailes
*
ho appreso da te
il lasciare andare
vincere o perdere
sono facce
dello stesso torto
j’ai appris de toi
le lâcher-prise
gagner ou perdre
sont les deux faces
d’un même malentendu
*
Bambino,
non hai idea
di quanto bene ci spetta,
– nel sole non vi è incertezza –
le rovine sono conchiglie
aperte
fiori sbocciati
mani concave
per raccogliere la luce.
Enfant,
tu n’as pas idée
de tout le bien qui nous attend,
– dans le soleil il n’y a pas d’incertitude
les ruines sont des coquillages
ouverts
des fleurs écloses
des mains offertes
pour recevoir la lumière.
*
Luigi Carotenuto è educatore, frequenta un corso di pedagogia curativa a indirizzo antroposofico. Tra le sue pubblicazioni recenti: Krankenhaus (gattomerlino, Roma 2020).
In Francia: Krankenhaus suivi de Carnet hollandais et autres inédits, Editions du Cygne, Parigi 2021, cura e traduzione francese di lrène Dubouf. Ha contribuito al Dizionario critico della poesia italiana (AA. VV. a cura di Mario Fresa), SEF, Firenze 2021, curando i saggi dedicati a Jolanda Insana e Giovanni Testori. Figura nell’antologia di poeti siciliani tradotti in lingua inglese, a cura di Ana Ilievska e Pietro Russo, Contemporary Sicilian Poetry. A multilingual Anthology. Italica press, Stati Uniti 2023. Suoi testi sono apparsi su riviste italiane e straniere, tradotti in francese, inglese, spagnolo, serbo. Dal 2010 collabora con «l’EstroVerso» di Grazia Calanna (lestroverso.it).
Compositore, ha scritto brani strumentali, canzoni pop, canzoni per I’infanzia, in gran parte inediti Cura la rubrica Particelle sonore sulla rivista «Niederngasse» di Paola Silvia Dolci (niederngasse. it), dove tenta vestizioni di suoni sui testi e le voci degli autori scelti.