PeQuod 2023
collana portosepolto, diretta da Luca Pizzolitto e Massimiliano Bardotti, volume a cura di Massimiliano Bardotti
Prefazione di Massimiliano Bardotti
Dalla prefazione: “Per fede il poeta si fa terra di campo”
Questo libro ha già nel titolo la sua profezia, perché imprese come quella di chiudere le fauci dei leoni, ovvero di renderli non più aggressivi, ma mansueti – come solo i santi sanno fare: ammansire le bestie feroci, promessa che si realizza nei cuori che hanno coltivato la pace – equivalgono all’impresa di essere poeti fino in fondo, e di farsi strumento per libri come questo, che sono capaci di indicare una via di luce, una via nella bellezza, in questo mondo dove le tenebre sono ben in vista e alla portata di tutti. Insomma, per tutto questo, serve la fede.
Leggere questo libro non è – e non dovrebbe esserlo mai – un passatempo, una distrazione, ma un’esperienza. Se ne esce trasformati. Leggere questi versi ad alta voce fa vibrare tutto il nostro corpo, trasfigura le nostre cellule. Non si è più gli stessi. La bellezza non è mai una questione estetica, è questione mistica. L’esperienza della bellezza è la realizzazione della trasmutazione alchemica: trasforma i metalli vili della nostra esistenza – tutte le nostre piccinerie, i nostri egoismi, le cattiverie le rabbie, i rancori, i nostri istinti violenti, gli impulsi vendicativi, le reazioni furiose – in oro. E l’oro altro non è che la più alta forma d’amore.
Massimiliano Bardotti
*
Tutti i venti del mondo soffiano dentro di me
quando nel modo in cui posso per un momento accade che prego
ed è veramente vero che prego soltanto se sento
soffiare dentro di me ogni vento del mondo.
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Quando nulla mi viene chiesto e nulla io chiedo
e nulla esiste tranne l’aria che mi ama tutta attorno al viso
è pronta la mia anima bambina a farsi grande.
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Il senso è rivelato quando la tempesta
non uccide e invece mi conduce
con dolore alla riva che davo per perduta
ed il dolore è stato servo a questa luce.
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Come gli uccelli che migrano
ogni esatta stagione io muterò dal mio luogo
col dolore del nido lasciato e l’amore del nuovo nido voluto
così sarà per decenni
sino a quando io non sarò
presso di te.
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Ogni cosa al mondo mi insegna ciò che io non ho capito
c’è una necessità nella tempesta e un esatto bene nel dolore
esiste una festa nella morte ed un dolore in ogni amore vero in vita
se sono capace di sentirlo nella carne come sento il fuoco se lo tocco,
esisto all’esistenza soltanto in questo ascolto.
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Vengo alle campagne e mi confesso
uno per uno snocciolo i peccati:
io penso male, albero mio
e dico molto male, prato di erbe selvagge
e tratto male, io so trattare l’altro molto male, cielo di campagna
mi piego, siedo a terra come una formica tanto sono piccola io stessa
e sento tutto che risponde: “già sei perdonata
vai fai di meglio e torna
e sii felice nel frattempo
che il cuore triste è il primo dei peccati”.
(Acquarica, 5 gen ‘22)
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Siedi silente di fronte a una pianta selvaggia e guardala in volto
se taci abbastanza lei saprà dirti perché tu non ami.
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Nulla di me nella mia assenza è mancante a Dio
tutto di Dio nella mia assenza è mancante a me
poiché io sono di lui come una nota dentro un canto
ed io che sono assente dentro me non so tenere niente
niente mi conosce e tutto sfugge da queste mani chiuse
come sabbie sfuse versate in un setaccio.
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Non so quasi niente di quello che ho vissuto
ma mi rimane addosso segnata con il fuoco
la più nera notte che ho patito, il giorno più lucente
che ho goduto.
*
Ogni giorno che passa, la vita da dentro i nostri corpi piano se ne torna su verso le stelle
così come fa l’acqua dentro il fiume correndo nella foce
così è, probabilmente,
che per noi sarà la morte come farsi mare.
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Eleonora Nitti Capone ha conseguito la laurea triennale in Lettere Classiche presso l’università Alma Mater Studiorum di Bologna dove frequenta attualmente il corso di laurea magistrale. Ha pubblicato: Maria dei Meschini (Oltretuttolibri 2018), Primo Fuoco (Musicaos editore 2019) e La Parola Buona (Animamundi edizioni 2020). Ha partecipato alle raccolte poetiche Sulla Paura – parole in soccorso ai tempi del coronavirus (Animamundi 2020) e I cieli della preistoria – antologia della nuovissima poesia pugliese (Marco Saya 2022). Ha partecipato alla scrittura del brano De Finibus Terrae per il disco Leuca di Rachele Andrioli. È stata ospite in vari festival di poesia come l’International Poetry Festival of Smederevo in Serbia (2023) a se- guito del quale alcuni suoi testi sono stati tradotti e pubblicati in serbo, Dal 2019 porta in giro spettacoli di musica e poesia; lavora con il teatro e il canto. È nata nel 1998 e vive tra il Salento e Bologna.
Con l’opera Per fede essi chiusero le fauci ai leoni Eleonora Nitti Capone è risultata vincitrice del Premio Flaiano Poesia 2024, sezione under 30