PeQuod 2024

collana portosepolto, diretta da Luca Pizzolitto e Massimiliano Bardotti
volume a cura di Luca Pizzolitto
Prefazione di Alessandro Fo


Dalla prefazione: “Un incantato spazio liminare: le Cento poesie di Franca Alaimo”

Le cento poesie che compongono la nuova raccolta di Franca Alaimo evocano, sul piano letterario, uno spazio incantato: un luogo che congiunge gli spazi della casa all’epifania di una moltitudine di delicati elementi di natura, vegetale, animale, minerale (“la mia anima è tutta minerale”).
[…] Nello stesso tempo, a conferire all’intera raccolta un taglio morbidamente malinconico, intervengono i numerosi riferimenti al confine dell’avventura personale: uno sguardo costantemente rivolto al “poi”, a un “aldilà” dai connotati naturalmente indistinti: “Nel luogo senza luoghi, / nel tempo senza ore”. Lo stesso “vuoto silente / che è degli animali ricongiunti / alla loro gracile innocenza”.
[…] È come se in calce a questa aiuola di testi, ora attonitamente contemplativi, ora pensosamente sommessi, figurasse la sigla che ricorreva un tempo su certi biglietti da visita: ppc, ovvero per prendere congedo. “II cuore già da tempo ha detto addio”.
Sullo sfondo, un riservato atteggiamento di preghiera, tentativo di conversazione con un Dio ancora piuttosto lontano (“quelle lettere segrete / che solo per paura io non Ti mando”), pur se qui vicino invece agiscono certi suoi misteriosi angeli.
E, contestualmente, un profondo apprezzamento del bene costituito dall’esistere, e una sentita, velatamente commossa, riconoscenza per le offerte che la vita non solo ha presentato, ma può continuare a presentare finché il respiro durerà. “L’anima si difende / sotto il trotto del sangue”.
“Conta solo lo stare al mondo, / alzarsi vivi ogni mattina”.
Prove di congedo con nature vive, contemplando la “grazia del Regno”.
“Benedicimi, gioia”.

Alessandro Fo

*

Mi alleno a diminuirmi,
a farmi poca
più del poco che sono.
Così quando verrà ad estirparmi
non troverà che radici svigorite.
Avrò al posto del cuore,
in mezzo al petto,
un tatuaggio d’oro,
friabile come polvere che svola
da un’ala di farfalla.

Ettore De Maria Bergler, Pensosa

*

Lumini accesi nell’immensa navata
del cielo spalancato al sacro del silenzio.
Le stelle. Le vacillanti sulle cime dei tetti.

*

Nella giumella delle mani
la bella festa di un fiore.
Non pesa quasi nulla
la grazia del Regno.

Ettore De Maria Bergler, Pastorelle, 1851


*

Fiori che mi scrivete nella gola
il cantico antico della gioia
e la pace del colore e del silenzio
dicendo fin dal più piccolo e
azzurro non ti scordar di me:
io sono, qui, tutto ciò che sono.

*

Chiamo l’angelo
ogni volta che scrivo.
E la sua voce
sfiata lievi sospiri:
monili del silenzio.

*

Sono una che parla alle cose
e non ha misura.
Che sta dentro tane di neve.
La più sola, la più leggera.
Ornata di nomi, di versi, di canti.
La mia anima è tutta minerale:
una grotta di lapislazzuli e di opali
che luccicano di notte e di giorno.
Vieni a trovarmi quando ti ammali
quando non vuoi più mangiare
e la vita gocciola amara nelle vene.

Ettore De Maria Bergler, Spiaggia dei Valdesi, 1884

*

Il primo incantamento
è i bianco del foglio.
E poi la voglia di colmarlo di segni
e di fare di me l’angelo nunziante
un verbo nuovo per risciacquare
la lingua invecchiata del mondo,
per cantare l’eterno rifiorire
della mistica rosa di suoni bambini.

*

Notte del secondo giorno di Novembre,
quando i morti vengono muti
e ci toccano piano.
E poi se ne vanno traversando l’aria
con la fuggevolezza di un fiocco di neve,
o di una nuvola o dell’acqua di un fiume
che appena laggiù s’intravede.
Oltre, molto oltre questo intrico di mali.

Ettore De Maria Bergler, Ruderi del Tempio di Giove

*

Al passero infreddolito
che si posa sul davanzale
una mattina d’inverno
basta una briciola di pane
umida di pioggia.
Cantare con un filo di voce
quel poco che incanta.

*

Giungi nell’ora
dell’azzurro nascente
con una rosa
raccolta dal roseto.
Benedicimi, gioia.

Ettore De Maria Bergler, Ritratto della Signora Guarrasi,1923

*

Franca Alaimo è nata a Palermo, dove vive. Esordisce come poeta nel 1991 con Impossibile luna (Antigruppo Siciliano), a cui seguiranno altre sillogi, le più recenti delle quali: Sempre di te amorosa (LietoColle 2013), Traslochi (LietoColle 2016), Elogi ((Ladolfi 2018); Sacro cuore (Ladolfi 2020); Oltre il bordo (Macabor 2020), 7 poemetti (InternoLibri 2022), Pentru Altundeva (Cosmopoli, 2022). Ha lavorato nella redazione delle riviste: «L’involucro», «Spiritualità & Letteratura», «La Recherche». Dirige la collana poetica per le edizioni Spazio-Cultura, Palermo. Ha pubblicato saggi su Rescigno, Luisi, Loi e altri poeti. È presente in molte antologie, riviste e storie della letteratura (Insulari. Romanzo della letteratura siciliana, a cura di S. Lanuzza, Stampa Alternativa, 2009). Nel 2018 ha curato con A. Melillo l’antologia L’eros e il corpo (Ladolfi). È autrice di tre romanzi: L’uovo dell’incoronazione (Serarcangeli). Vite Ordinarie, (Ladolfi); La gondola dei folli (Spazio Cultura). Nel 2020 le edizioni Macabor le dedicano una monografia. È stata inserita in Dizionario critico della poesia italiana (1945-2020), a cura di M. Fresa (Società Editrice Fiorentina, 2021) e in Contemporary sicilian poetry (curatori A. Ilievska e P. Russo, Italica Press, New York 2023). Gestisce la rubrica Fulgore e poesia per la rivista letteraria «L’estroverso», diretta da Grazia Calanna.