Capita agli angeli
e ai tristi
la dote di una vista profonda
e il pericolo di cadere
per la semplice svista
di un passo in fallo
sul crinale della luce.
*
Dire
senza farci sentire
che erano sguardi,
luci di parole mute
in punta al finire dell’estate.
I grilli frinivano ancora
e gli alberi contavano
quanto mancava alla neve.
Era un patto
fra noi e le stelle:
non svelare
cosa vedemmo passare
nel frammento di cielo
riflesso nei nostri occhi.
*
Tornai,
le parole annodate
ostinate al silenzio
per lo stupore di una certezza:
tra me
l’erba, le foglie e gli alberi
non v’era differenza.
Quel verde ero io,
io ero
unita, dilatata
in un mondo accanto.
*
A Blume
Ora, a farmi compagnia,
fra i fiori d’ortensia della corona
si è infilata la luce dei tuoi occhi
quando l’hai scorta, lì sulla parete
che era solo bianca, prima.
Rimane sempre accesa,
non si spegne
perché me ne sono accorta in tempo,
prima che tu andassi.
Prima, è un attimo di luce.
*
Cristina Tomelleri è nata a Bolzano, dove tuttora vive.
Alcune sue poesie sono state pubblicate in antologia da LietoColle.